03Nov2016

LAUREANDO INTERVISTA ANDREA CARPENTIERI - PRESIDENTE COPPOLA FOODS DO BRASIL

LUISS UNIVERSITY - NOVEMBER 2016

Andrea Carpentieri, Presidente della Coppola Foods do Brasile, intervistato da Stefano Di Giuda per la sua tesi di laurea "L'importanza degli Expatriates all'interno di un'impresa: il caso del settore alimentare in America Latina", racconta la sua esperienza come espatriato in Brasile. 

 

S: Salve Dott. Carpentieri, la ringrazio per la disponibilità e per il grande aiuto che mi fornisce. Quest’intervista è finalizzata alla stesura della mia tesi di laurea, che ha come tema centrale l’importanza degli expatriates all’interno di un’impresa internazionalizzata e analizza, nel dettaglio, le imprese alimentari presenti in America Latina. Iniziamo, dunque, da una breve descrizione dell’azienda, specificando cosa produce, che dimensioni ha e dove opera.

A: La nostra azienda, la Coppola Foods, è un’azienda produttrice di conserve presente nel salernitano, precisamente a Mercato San Severino. L’azienda è stata fondata nel 1952 dalla famiglia Coppola e, inizialmente, produceva conserve principalmente per il mercato delle esportazioni. Ciò che produciamo va da tutta la linea di pomodori, ai legumi, olio extra-vergine ed abbiamo strette collaborazioni di co-packing con i produttori di pasta, prodotti di antipasto, riso, polenta, aceto, ecc. Siamo presenti in 24 Paesi del mondo, principalmente Europa Centrale, Est Europa, Nord Europa, Sud-Est Asiatico, Oceania e, appunto, America Latina, in cui siamo presenti con una subsidiary curata dal sottoscritto. Questa filiale in Sud America, precisamente in Brasile, si occupa non solo del Brasile ma anche dei restanti Paesi dell’America Latina e dei Caraibi. Attualmente in Sud America siamo presenti in Brasile, Cile ed Uruguay e il nostro obiettivo è quello di espanderci anche in Perù e in Colombia che sono Paesi in via di sviluppo. Per quanto riguarda il mercato europeo, invece, abbiamo una sede commerciale a Londra, orientata ad una visione globale del mercato che si occupa delle vendite, del marketing e di cosa ogni Paese richiede. Il progetto di focalizzarsi nei Paesi in via di sviluppo e, in particolare in Brasile, nacque proprio a Londra quando insieme ad Ernesto Coppola 68 decidemmo di aprire la filiale in America per poter avere un controllo maggiore del mercato.

S: Prima del trasferimento in Brasile, qual era il suo ruolo nell’impresa?

A: Ho vissuto gli ultimi 12 anni a Londra, in cui avevo una società di importazione e distribuzione di vini italiani e, quando con Ernesto Coppola abbiamo avuto questa idea di focalizzare le nostre attività verso i mercati in via di sviluppo, decidemmo di creare la Coppola Foods do Brasil, aperta poi nel 2014. Il motivo per cui ho sposato questa idea, in realtà, va oltre le semplici questioni lavorative, in quanto sono sposato con una brasiliana e, quindi, ho avuto l’occasione di prendere due piccioni con una fava.

S: Quali pensa che siano le principali differenze culturali e lavorative tra Italia e Brasile?

A: Io ho fatto un drastico cambiamento, trasferendomi da Londra in Brasile ma, fortunatamente, la mia attitudine positiva mi ha permesso di ambientarmi con grande rapidità, facilitato anche dalla cultura latina e dai modi di conversare e di fare affari che sono molto simili al Sud Italia, decisamente più simili rispetto ai modi anglosassoni. Per quanto riguarda le relazioni lavorative e il modo di fare affari, posso dirti che con i brasiliani è necessaria molta pazienza, in quanto hanno uno stile di vita ed una maniera di concludere affari che richiede calma e pazienza. La cosa del Brasile che mi attrae molto è che, essendo un Paese-continente, puoi trovare situazioni completamente diverse da regione a regione. Ad esempio, al Sud del Brasile, le persone hanno un modo di fare affari e di conversare con il cliente completamente diverso rispetto a quello del centro o del Nord e solo vivendoci si riesce a comprendere pienamente questo aspetto. Aprire la sussidiaria in Brasile ci ha dato un grandissimo vantaggio, perché posso dirti che purtroppo in passato molti nostri conterranei non hanno lasciato un grande bigliettino da visita per quanto riguarda le aziende italiane. E per un’azienda italiana che, come nel nostro caso, si è trasferita in Brasile e ha aperto una sussidiaria in Brasile, ci è voluto un po' di tempo per acquistare fiducia ma con la caparbietà e con la pazienza siamo riusciti ad ottenere ottimi risultati. In passato, quando ancora non eravamo presenti sul posto, capitava che mandavo una e-mail a clienti brasiliani per descrivere i nostri prodotti e la nostra azienda e non ottenevo risposta; oggigiorno, invece, con la presenza territoriale e con la consolidazione delle marche, ci considerano molto di più.

S: Mi ha detto, dunque, che si è ambientato in Brasile in maniera piuttosto agevole. Se, però, le chiedessi quali siano stati i principali problemi che ha riscontrato, cosa mi risponderebbe?

A: Partendo dal punto di vista personale, potrebbe sembrare una sciocchezza ma ti assicuro che non lo è, un ostacolo che ancora non riesco a superare è collegato alla secchezza climatica e alle conseguenze che ne scaturiscono. Io vivo a Nord dello Stato di Minas Gerais, che si trova a Sud-Est del Brasile ed è una zona che soffre molto di siccità. Proprio a causa di questa siccità c’è una quantità di zanzare ed insetti inimmaginabile a cui non riesco proprio ad abituarmi. Dal punto di vista commerciale, invece, ho avuto a che fare con problemi di carattere burocratico, soprattutto al momento dell’apertura della filiale che, però, siamo riusciti a superare nell’arco di due-tre mesi. La burocrazia brasiliana è abbastanza vasta; non vasta come quella italiana, ma siamo quasi lì.

S: La sussidiaria in Brasile da quanti membri è composta? E di che nazionalità sono?

A: Attualmente abbiamo due stagisti ed una ragazza che si occupa principalmente del settore del marketing, tutti e tre brasiliani. Se devo essere sincero, un grande problema del settore commerciale brasiliano è che, quando fai affari, la cosa più difficile non è la viabilità dell’affare stesso, ma è trovare la manodopera adatta che abbia voglia di lavorare e di apprendere. Questo è un grandissimo problema brasiliano. Per questo noi abbiamo deciso di iniziare con gli stagisti, in modo tale che io possa insegnare loro il nostro standard di lavoro e, praticamente, educarli da zero.

S: Un’ultima domanda: prevede, nel prossimo futuro, un rientro in Italia?

A: In tutta onestà, ti dico di no. Ho fatto l’emigrante per vari anni, vivendo sia in Germania che in Inghilterra e, francamente, sono stanco di richiudere le valigie e fare ulteriori trasferimenti. Qui in Brasile sto molto bene, l’azienda va molto bene e ho tutta l’intenzione di rimanere a lungo, cercando di solidificare e consolidare tutto quello che sto costruendo adesso, dal lavoro alla vita personale.

S: Perfetto, Dott. Carpentieri, la ringrazio. È stato molto gentile e disponibile. Buona giornata.

A: È stato un piacere. Per qualsiasi altra questione non esiti a contattarmi.

 

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tel: +39 089 0976679 

email: federica@coppolafoods.com 

twitter: @coppolafoods 

website: www.coppolafoods.com 

 

Coppola Foods 

Coppola Industria Alimentare (“Coppola Foods”) è un'azienda innovativa italiana specializzata nelle conserve alimentari, in particolare nel settore del pomodoro.  

La missione dell’azienda è produrre prodotti alimentari buoni, salutari e sostenibili utilizzando ingredienti di qualità, formulazioni e packaging innovativi e comunicazione trasparente ed informativa. La gamma prodotti comprende prodotti base della Dieta Mediterranea quali conserve di pomodori, legumi e verdure, sughi pronti, zuppe e cereali.  

Coppola Foods, è un’azienda familiare di quarta generazione con una lunga esperienza nella produzione e commercializzazione di prodotti alimentari, risalente al 1903. 

L’ azienda, con sede a Mercato San Severino in provincia di Salerno ed uffici nel Regno Unito, Brasile ed Australia, è oggi presente con i suoi prodotti e marchi in più di 40 paesi principalmente nei canali della grande distribuzione organizzata ed Horeca.